Attivazione della proroga contrattuale:condizioni e limiti per la Stazione appaltante

Delibera n. 492 del 29 ottobre 2024

Nel caso in esame, viene richiesto un parere sulla legittimità di un affidamento assegnato a un diverso Operatore economico, ritenendo che ciò sia avvenuto in violazione dei Principi sanciti dall’art. 110 del Dlgs. n. 36/2023 in materia di verifica della congruità dell’offerta. L’Istanza evidenzia inoltre criticità riguardanti la carenza di trasparenza degli atti e la legittimità delle proroghe tecniche disposte dalla Stazione appaltante nel corso della procedura.

L’Anac sottolinea che le valutazioni della Stazione appaltante circa l’anomalia o la congruità dell’offerta costituiscono espressione di discrezionalità tecnica, sindacabile solo in casi di evidente irragionevolezza o in presenza di un errore sostanziale. Pertanto, l’Autorità non è chiamata a condurre una nuova verifica nel merito, poiché tale ambito rientra nella discrezionalità esclusiva (tecnica) dell’Amministrazione. L’Autorità non può inoltre esaminare nel dettaglio le singole voci dell’offerta, in quanto questo invaderebbe l’area di competenza riservata alla Pubblica Amministrazione. La valutazione deve essere complessiva e sintetica, senza frammentare l’analisi delle singole componenti, con l’obiettivo di accertare l’affidabilità dell’offerta nel suo insieme.

L’Anac chiarisce inoltre che, per poter attivare una proroga, questa deve essere stata inclusa preventivamente nei documenti della Gara originaria, anche per garantire il corretto calcolo del valore complessivo dell’appalto. Tale valore, ai sensi dell’art. 35, comma 4, del Dlgs. n. 50/2016 (applicabile ratione temporis), deve includere tutte le opzioni previste. L’uso della proroga deve restare un’eccezione e non trasformarsi in una soluzione di routine per coprire i periodi tra la scadenza di un contratto e la selezione di un nuovo aggiudicatario.

È dunque essenziale che l’Amministrazione avvii tempestivamente le procedure per la selezione del nuovo affidatario.

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