Il 16 novembre 2022 l’Aran e i Sindacati hanno sottoscritto il Contratto collettivo nazionale di lavoro per il triennio 2019-2021, relativo ai circa 430.000 dipendenti del Comparto delle “Funzioni locali”.
L’incremento retributivo medio del Comparto è pari a 100,27 Euro mensili per 13 mensilità, mentre considerando anche le risorse aggiuntive dello 0,55% e 0,22% l’incremento mensile arriva a 118 Euro/mese.
Gli arretrati del Contratto sono, in media, circa 1.700 Euro (da un minimo di 1.210 Euro ad un massimo di 2.250 Euro).
Numerose le novità e innovazioni introdotte dal Contratto collettivo.
È stata innanzitutto operata una revisione del Sistema di classificazione del personale, che entrerà in vigore dal 1° aprile 2023, adeguandolo alle peculiari esigenze organizzative e gestionali degli Enti.
Il nuovo Sistema di classificazione ha previsto una rivisitazione della disciplina e dell’inquadramento degli incarichi di posizione organizzativa e di elevata qualificazione, aumentandone la rilevanza.
In sede di sottoscrizione definitiva sono stati inseriti dei correttivi rispetto alla disciplina delle Progressioni verticali prevista dall’ipotesi del 4 agosto scorso. Tale istituto presenta un rinnovato interesse a seguito della modifica dell’art. 52, comma 1-bis, del Dlgs. n. 165/2001, ad opera del Dl. n. 80/2021, convertito con modificazioni dalla Legge n. 113/2021 (cd. “Decreto Reclutamento”), che ha previsto la possibilità di poter accedere all’Area superiore anche senza il titolo di studio necessario per l’accesso dall’esterno. Questa innovazione sarà possibile solo dal 1° aprile 2023 al 31 dicembre 2025 e, come previsto dall’art. 13, ha una specifica fonte di finanziamento, ovvero lo 0,55% del monte salari 2018 sopra citato, come previsto dalla “Legge di bilancio 2022”. Nella versione dell’ipotesi contrattuale del 4 agosto scorso, questa somma sembrava l’unica possibile da destinare a tali passaggi, ma nella versione definitiva, in analogia al Contratto delle “Funzioni centrali”, è stato inserito un “anche”, che sta a significare che sicuramente va utilizzato quello spazio finanziario ma gli Enti Locali potranno ulteriormente procedere con gli inquadramenti in oggetto anche utilizzando le proprie risorse, che a questo punto però andranno a impattare sui relativi limiti di spesa di personale.
Anche per le Progressioni economiche orizzontali è stato delineato un nuovo regime attraverso la previsione dei “differenziali stipendiali”, da intendersi come incrementi stabili del trattamento economico, finalizzati a remunerare il maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti, nello svolgimento delle attribuzioni proprie dell’Area di classificazione.
Nel Ccnl. è stata individuata una soluzione classificatoria per il personale della Sezione educativa e scolastica, e ulteriormente specificata la disciplina della Sezione della Polizia locale, rivedendo il regime di alcune indennità. Inoltre, è stata istituita una nuova Sezione per le Professioni ordinistiche, nella quale viene ricompreso il personale le cui mansioni richiedono obbligatoriamente l’iscrizione ad Ordini professionali.
Anche il Sistema delle Relazioni sindacali ha visto una importante revisione nella prospettiva di un ampliamento del rilievo dei moduli partecipativi dell’informazione e del confronto e con la valorizzazione dell’Organismo paritetico per l’innovazione.
Il Ccnl. ha operato anche modifiche sostanziali ad alcuni istituti del rapporto di lavoro, ricercando un equilibrato rapporto tra l’estensione dei diritti dei lavoratori e la salvaguardia delle esigenze organizzative e funzionali degli Enti.
Rilievo assume infine la nuova disciplina del lavoro a distanza nelle 2 tipologie di “lavoro agile”, previsto dalla Legge n. 81/2017, e “lavoro da remoto”, che sostituiscono la precedente tipologia del “telelavoro”.
“Il confronto costruttivo tra Aran e Sindacati, che ringrazio, ci permette di tagliare un altro significativo traguardo nel percorso di rilancio dei rinnovi contrattuali – ha sottolineato il Ministro per la Pa, Paolo Zangrillo – a conferma della centralità nell’Agenda del Governo del tema del Lavoro pubblico. Dopo il Contratto della Sanità e quello della Scuola, diamo un altro segnale di attenzione a dei lavoratori cruciali per lo sviluppo del Paese perché, con competenza e impegno, garantiscono il funzionamento degli Enti territoriali più vicini ai cittadini”. “Sono molto soddisfatto – dichiara il Presidente dell’Aran, Antonio Naddeo – per la firma di un Contratto così importante per 430mila dipendenti di Comuni, Province e Regioni. Una trattativa lunga ma che ha portato a un risultato importante per l’intera categoria e per gli Enti che hanno visto riconosciute le loro specificità organizzative e gestionali.”