Compliance a tutela del credito erariale: definite dall’Agenzia delle Entrate le Istruzioni per la prevenzione e contrasto all’evasione

L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare n. 19/E dell’8 agosto 2019, ha definito le Istruzioni per le attività di prevenzione e contrasto all’evasione, consulenza, contenzioso e tutela del credito erariale, fornendo indicazioni operative ai propri Uffici territoriali, coerentemente con le linee strategiche 2019-2021 fissate nell’atto di indirizzo del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Come si legge nel Comunicato diffuso lo stesso giorno, di accompagnamento al Documento di prassi (a cui si rinvia per approfondimenti), le priorità sono la semplificazione degli adempimenti fiscali e l’impulso al contrasto all’evasione fiscale, modulate in funzione delle diverse tipologie di contribuenti anche attraverso un coordinamento rafforzato tra strutture centrali e regionali, una intensa collaborazione con la Guardia di Finanza e uno strutturato scambio di informazioni con le amministrazioni fiscali estere.

Nello specifico, la Circolare illustra i controlli nei confronti dei grandi contribuenti, delle piccole e medie imprese (riguardo alle quali, viene specificato, nel secondo semestre dell’anno 2019 è in programma l’invio di comunicazioni ai contribuenti che hanno emesso fatture elettroniche per i primi 2 trimestri 2019 e non hanno presentato le relative Comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche Iva. Grazie infatti alla disponibilità di questi dati in tempo reale a partire dal 1° gennaio 2019, a cui si sono aggiunti, dallo scorso 1° luglio, quelli dei corrispettivi giornalieri per i soggetti con volume d’affari superiore a Euro 400mila, è possibile affiancare ai tradizionali controlli post-dichiarazione, attività finalizzate a intercettare “sul nascere” le frodi fiscali), delle persone fisiche, degli autonomi e degli Enti non commerciali (Enc).

Relativamente a questi ultimi e alle Onlus, si legge nel Comunicato, “l’analisi terrà conto della conoscenza diretta del territorio e delle caratteristiche dei settori di attività. Si eviterà quindi di perseguire, sottolinea il documento di prassi – salvo che in casi di abuso evidente – situazioni di minima rilevanza oppure di considerevole importanza sociale: per esempio, Enc o Onlus che si occupino di formazione sportiva per i giovani oppure prestino attività di assistenza agli anziani o a soggetti svantaggiati”.