Il Comunicato-stampa del Consiglio dei Ministri n. 97, diffuso in data 27 settembre 2024, rende noto l’esito della Riunione tenutasi, a Palazzo Chigi, nella stessa data, sotto la presidenza del Presidente, Giorgia Meloni.
Come si apprende dal Comunicato, durante la Seduta, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha illustrato al Consiglio dei Ministri, ai fini dell’adozione e della trasmissione al Parlamento, il “Piano strutturale di bilancio di medio termine”, aggiornato alla luce delle revisioni di contabilità nazionale rilasciate dall’Istat lo scorso 23 settembre e dopo il confronto con le Parti sociali.
Il “Piano” conferma la traiettoria della “spesa primaria netta” (nuovo Indicatore univoco sottoposto alla sorveglianza della Commissione) che avrà, nei prossimi 7 anni (orizzonte temporale di riferimento), un tasso di crescita medio vicino all’1,5%, compatibile con il profilo stimato dalla Commissione.
Nel dettaglio, i tassi di crescita della “spesa primaria netta previsti sono: 1,3% nel 2025; 1,6% nel 2026; 1,9% nel 2027; 1,7% nel 2028; 1,5% nel 2029; 1,1% nel 2030 e 1,2% nel 2031.
Partendo da una stima del 3,8% del Pil per l’anno in corso (più bassa del 4,3% stimato lo scorso aprile), il Governo si pone l’obiettivo di portare il rapporto Deficit/Pil al 3,3% nel 2025 ed al 2,8% nel 2026, il che consentirà di uscire dalla procedura per deficit eccessivo.
Tenendo anche conto della revisione del Pil nominale operato dall’Istat e dei dati sul Debito elaborati dalla Banca d’Italia, il rapporto Debito/Pil a fine 2023 scende al 134,8% (133,6% a meno delle compensazioni relative ai Bonus edilizi) rispetto al 137,3% precedentemente stimato. Come già rilevato nel Def dello scorso aprile, l’andamento del rapporto tra Debito e Pil nei prossimi anni, soprattutto nel periodo 2024-2026, continuerà a essere fortemente condizionato dall’impatto sul fabbisogno di cassa delle compensazioni d’imposta legate ai “Superbonus” edilizi introdotti a partire dal 2020. Il rapporto Debito/Pil, dunque, solo dal 2027 inizierà un percorso di discesa, in linea con le nuove regole che prevedono che si riduca, in media, di 1 punto percentuale di Pil successivamente all’uscita dalla procedura per deficit eccessivi.
Il “Piano” contiene un rilevante insieme di Riforme e Investimenti, di cui alcuni in continuità con il “Pnrr”.