Come si apprende dal Comunicato-stampa diramato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 4 settembre 2024, nella Riunione, tenutasi nella stessa data, è stato approvato un Decreto-legge mirato a risolvere diverse procedure di infrazione e pre-infrazione in corso nei confronti dell’Italia, con particolare attenzione alle Concessioni balneari.
Il Provvedimento segna un passo importante per allineare il Paese agli standard europei, agevolando la chiusura di 16 casi di infrazione e di un caso EU Pilot. Tra le questioni più rilevanti, spicca proprio la Riforma delle Concessioni balneari, un tema che ha generato controversie e preoccupazioni, sia a livello nazionale che europeo.
La questione delle Concessioni balneari
Le Concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, utilizzate per scopi turistico-ricreativi, sono da anni al centro di una Procedura di infrazione europea (n. 2020/4118). La normativa italiana vigente, che ha permesso il rinnovo automatico delle concessioni senza una regolare Gara pubblica, è stata ritenuta in contrasto con le regole europee sulla concorrenza. L’Unione Europea ha da tempo richiesto all’Italia di aprire il mercato delle concessioni, garantendo trasparenza e parità di accesso, ma il Governo ha dovuto considerare anche le aspettative degli attuali Concessionari, molti dei quali gestiscono le attività da generazioni.
Gli elementi chiave della Riforma
Il nuovo Decreto-legge prevede un’estensione delle concessioni attuali fino a settembre 2027, dando così tempo alle Istituzioni e agli Operatori economici di prepararsi alle novità. Entro giugno 2027, sarà obbligatorio avviare le Gare per l’assegnazione delle nuove concessioni, che avranno una durata variabile tra 5 e 20 anni. Questa flessibilità è stata pensata per consentire ai nuovi Concessionari di ammortizzare gli investimenti effettuati.
Uno degli aspetti più significativi della Riforma riguarda la tutela dei lavoratori e degli investimenti pregressi. Il Concessionario subentrante sarà infatti obbligato ad indennizzare il precedente titolare per il valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati, oltre che per gli investimenti effettuati negli ultimi 5 anni. Questo meccanismo di indennizzo mira a evitare che i concessionari usciti dal mercato subiscano danni economici irreparabili.
Inoltre, tra i criteri di valutazione delle nuove offerte sarà considerata l’esperienza pregressa: avere gestito una concessione balneare nei 5 anni precedenti, come fonte principale di reddito, costituirà un fattore rilevante nell’assegnazione delle nuove concessioni.
Impatto della Riforma
La Riforma delle Concessioni balneari rappresenta una soluzione di compromesso tra le esigenze dell’Unione Europea, che preme per una maggiore concorrenza, e quelle dei Concessionari italiani, che temevano di perdere le loro attività. L’approvazione del Decreto consentirà all’Italia di chiudere una delle procedure di infrazione più delicate, migliorando al contempo l’immagine del Paese in Europa e contribuendo a ridurre il numero complessivo di infrazioni pendenti.
L’estensione delle concessioni fino al 2027 offre una finestra di tempo adeguata per prepararsi alle gare pubbliche, salvaguardando gli investimenti e i diritti degli attuali operatori. Tuttavia, rimane da vedere come verranno gestite le Gare e se emergeranno eventuali nuove criticità nel processo di transizione verso un mercato più aperto e competitivo.