Contratti segretati: il rapporto della Corte dei conti sulla gestione da parte dell’Amministrazioni dello Stato

Nella Delibera n. 10 del 24 maggio 2018 della Corte dei conti, Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato, vengono presi in esame i contratti segretati o che esigono particolari misure di sicurezza relativi al 2015 e al primo quadrimestre del 2016, trasmessi alla Corte da6 Amministrazioni statali (Infrastrutture e Trasporti; Difesa; Affari esteri e Cooperazione internazionale; Giustizia, Politiche agricole, alimentari e forestali; Interno).

Diversamente dalle precedenti, l’indagine è stata organizzata prendendo a riferimento, anziché l’oggetto del contratto, l’attività complessivamente posta in essere dai predetti Dicasteri, riservando a ciascuno di essi un capitolo della Relazione stessa.

La Sezione pone in evidenza come non si riscontrino particolari novità rispetto a quanto già evidenziato nei precedenti referti. Più nel dettaglio, persiste la scarsa attenzione prestata dalle Amministrazioni alle indicazioni a più riprese formulate dalla Corte tese a ricondurre l’attività delle Amministrazioni ad un corretto utilizzo della possibilità, concessa dal Legislatore, di derogare alle disposizioni relative alla pubblicità delle procedure di affidamento di opere, forniture e servizi. In proposito, emergono in primo luogo le difficoltà nella verifica dell’esaustività della documentazione trasmessa e, contestualmente, la carenza di strumenti sanzionatori a disposizione della Corte stessa, a fronte di condotte omissive. In secondo luogo, non risultano rimossi i profili di illegittimità già rilevati nell’ambito dei precedenti referti, correlati all’assenza di adeguate motivazioni nei provvedimenti di segretazione, circa il ricorso alla procedura derogatoria; al mero richiamo ad atti di segretazione risalenti nel tempo, relativi a programmi ad ampio spettro; alla mancanza di un nuovo provvedimento in presenza di atti di variante, aggiuntivi e complementari che modificavano i caratteri essenziali dell’intervento, al superamento dei limiti finanziari posti dagli artt. 57 e 132 del Dlgs. n. 163/06. In tema di modalità di affidamento, soprattutto per i contratti di servizi e di forniture, sono state riscontrate fattispecie in cui le Amministrazioni, invece di espletare la gara informale, hanno proceduto all’affidamento diretto di contratti con modalità non conformi alle prescrizioni della normativa all’epoca vigente in materia di contratti pubblici. Pertanto, il nuovo regime di controllo introdotto dall’art. 162, comma 5, del Dlgs. n. 50/16, avvalorando il rilevante ruolo rivestito dalla Corte a presidio del Settore dei “contratti segretati”, ha previsto la reintroduzione del controllo preventivo su tali contratti al fine di impedirne l’efficacia ove ne ricorrano i presupposti. Nel nuovo contesto normativo viene confermata peraltro la verifica successiva “sulla regolarità, correttezza ed efficacia della gestione”. Entrambi le fattispecie di controlli sono rimessi alla competenza specifica di un unico Ufficio della Corte, che predispone anche la Relazione annuale al Parlamento sull’attività svolta.