Controllo sulla gestione finanziaria degli Enti parco per l’esercizio 2017

Nella Determinazione n. 106 del 21 ottobre 2019 della Corte dei conti, la Sezione controllo sugli Enti riferisce al Parlamento, a norma dell’art. 7 della Legge n. 259/1958, sul risultato del controllo eseguito, in base all’art. 2 della suddetta disposizione, sulla gestione per l’esercizio finanziario 2017, nonché sulle vicende più significative verificatesi successivamente, di 22 Enti parco nazionali. La Sezione specifica che gli Enti Parco nazionali sono Enti pubblici non economici ai sensi della Legge n. 70/1975, infatti inseriti nella Tabella IV concernente gli Enti preposti a “servizi di pubblico interesse” (art. 9), sottoposti alla vigilanza del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare. Le attività istituzionali riguardano la tutela del territorio, la conservazione e la gestione della biodiversità, il sostegno alle attività economiche tradizionali ed al turismo, le modalità di fruizione del territorio e l’educazione ambientale.
La Legge-quadro n. 394/1991, allo scopo di tutelare i valori naturali ed ambientali nonché storici, culturali, antropologici tradizionali, prevede, quali strumenti di programmazione, il Piano per il Parco, il Regolamento del Parco, il Piano pluriennale economico e sociale. La loro elaborazione è connotata dalla partecipazione al procedimento dell’Autorità centrale, delle Regioni e degli Enti Territoriali. A distanza di quasi 30 anni dall’entrata in vigore della Legge-quadro, solo un Ente Parco (dell’Aspromonte) si è dotato di tutti gli strumenti della programmazione, e questo nonostante il Legislatore abbia contemplato una precisa disciplina dei tempi per la loro approvazione, nonché, per quanto riguarda il Piano per il Parco ed il Ppes, anche meccanismi sostitutivi, da parte del Ministero vigilante, idonei ad assicurarne l’adozione, rimasti del tutto inattuati. Per quanto riguarda la governance, attualmente risultano scaduti dal mandato quinquennale i Presidenti dei seguenti Enti parco: Pnalm (marzo 2019), Asinara (febbraio 2016), Circeo (dicembre 2018), Foreste Casentinesi (giugno 2018), Majella (ottobre 2017), Monti Sibillini (luglio 2018). La Sezione ribadisce l’esigenza di una definizione in tempi rapidi delle procedure di rinnovo degli Organi di vertice in quanto i ritardi, oltre ad incidere sulla funzionalità ed efficienza gestionali, comunque non risultano neanche in linea con la vigente normativa generale in materia di ricostituzione degli Organi. Attualmente risulta commissariato l’Ente Parco nazionale dell’Appenino Lucano, Val d’Agri e Lagonegrese (da dicembre 2018). La situazione dell’Ente Parco nazionale della Sila, che era commissariato dal 2014, si è recentemente risolta con la nomina del Presidente. Dunque, in conclusione, l’esame dell’intero Sistema degli Enti Parco evidenzia aspetti di criticità, sia in relazione all’assetto ordinamentale, con riferimento in particolare ai ritardi nella nomina dei Presidenti ed alla mancata adozione degli strumenti di programmazione, a distanza di quasi 30 anni dall’entrata in vigore della Legge-quadro, sia di carattere gestionale ed economico finanziario. In particolare, sono emersi: l’assoluta prevalenza dei trasferimenti statali; la carenza di contributi finanziari degli Enti Territoriali, che pure, per gli interessi coinvolti, hanno un ruolo di rilievo nella regolazione e nella gestione degli enti che insistono sul loro territorio; la generale irrilevanza delle entrate proprie; profili problematici connessi all’esposizione debitoria e alla situazione di deficit economico strutturale di alcuni. Pertanto, la Sezione auspica la prosecuzione del processo riformatore avviato nella precedente legislatura.
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