Si aggira nell’ordine dei 2,5 punti percentuali la riduzione del “cuneo fiscale” registrata nel 2014 rispetto all’anno precedente per i lavoratori dipendenti che percepiscono uno stipendio medio-basso (quelli cioè che percepiscono uno stipendio pari al 67% di quello medio nazionale).
Ad attestarlo è l’Ocse, che ha pubblicato sul proprio sito il rapporto “Taxing wages”, con il quale vengono analizzate le dinamiche del carico fiscale sul lavoro dipendente nei Paesi membri.
In 5 degli 8 scenari-tipo analizzati dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, si è registrata una flessione del carico fiscale complessivo (tributario e contributivo), 3 invece i casi in cui la variazione rispetto al 2013 è andata nella direzione opposta.
Proponiamo qui di seguito una Tabella riassuntiva, nella quale si può osservare la differenza tra 2013 e 2014 a seconda delle diverse composizioni delle famiglie e fasce reddituali.
TIPOLOGIA FAMIGLIA | PRESSIONE FISCALE ANNO 2013[1] | PRESSIONE FISCALE ANNO 2014 | DIFFERENZA |
Single/ lavoratore dipendente con stipendio pari al 100% di quello medio nazionale/nessun figlio a carico | 47,85% | 48,22% | +0,37% |
Single/ lavoratore dipendente con stipendio pari al 67% di quello medio nazionale/nessun figlio a carico | 44,89% | 42,37% | -2,52% |
Single/ lavoratore dipendente con stipendio pari al 167% di quello medio nazionale/nessun figlio a carico | 53,32% | 53,81% | +0,49% |
Single/ lavoratore dipendente con stipendio pari al 67% di quello medio nazionale/ 2 figli a carico | 29,03% | 26,74% | -2,29% |
Coppia sposata/ 1 solo lavoratore dipendente con stipendio pari al 100% di quello medio nazionale/2 figli a carico | 38,46% | 39,01% | +0,55% |
Coppia sposata /2 lavoratori dipendenti con stipendi pari al 100 e 33% di quello medio nazionale/2 figli a carico | 40,32% | 39,67% | -0,35% |
Coppia sposata /2 lavoratori dipendenti con stipendi pari al 100 e 67% di quello medio nazionale/2 figli a carico | 43,10% | 42,37% | -0,73% |
Coppia sposata /2 lavoratori dipendenti con stipendi pari al 100 e 33% di quello medio nazionale/nessun figlio a carico | 44,79% | 44,06% | -0,73% |
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze si è espresso in merito ai dati diffusi dall’Organizzazione con il Comunicato 14 aprile 2015, pubblicato sul proprio sito istituzionale.
Per il Dicastero alla cui guida siede Pier Carlo Padoan è possibile apprezzare l’effetto della riduzione del “cuneo fiscale” per i lavoratori dipendenti destinatari del Bonus di 80 Euro introdotto dal Dl. n. 66/14 per le categorie dei lavoratori dipendenti a basso reddito. Il Comunicato Mef evidenzia poi che lo sgravio in oggetto è stato introdotto solo a partire da maggio 2014, mentre per il 2015 quindi gli effetti dovrebbero essere ancora più consistenti. Stando alla stima del Dicastero, a partire dal 2015 si registrerà un calo nell’ordine di 4 punti percentuali rispetto al 2013.
Quanto alle categorie che risultano invece essere state penalizzate dal punto di vista fiscale rispetto all’anno precedente, il Ministero ha dichiarato che “la misura sugli 80 Euro è specificamente disegnata per sostenere i redditi al di sotto dei 26.000 Euro, soglia inferiore alla retribuzione media presa in considerazione nella pubblicazione Ocse. Per questa ragione, nel confronto internazionale non risulta evidente in Italia una diminuzione del ‘cuneo fiscale’ per i lavoratori con retribuzione pari alla media. Per questi soggetti si assiste ad un lieve aumento del ‘cuneo fiscale’ che riflette principalmente la scelta metodologica adottata nella pubblicazione Ocse di prendere a riferimento l’aliquota dell’Addizionale regionale vigente nella Regione della capitale”.
di Veronica Potenza
[1] Differenza, in percentuale, tra il costo del lavoro per l’impresa ed il reddito netto del lavoratore.