Dal ’68 al trattore, Capanna e la rivoluzione dell’olio

(Adnkronos) – Rivoluzione e tradizione, due concetti antitetici secondo alcuni, che qualche volta possono però andare a braccetto. Ne è un esempio Mario Capanna, vera e propria icona della rivoluzione sessantottina, che ha poi focalizzato il suo impegno nella difesa dell’agricoltura tradizionale, schierandosi in prima linea nella battaglia anti-ogm, ed è divenuto lui stesso un coltivatore e un produttore d’olio di qualità. Proprio all’olio di oliva Capanna ha dedicato la sua ultima fatica letteraria “Evo. La magia dell’ulivo e dell’olio”, appena arrivato in libreria per Inschibboleth. Una sorta di diario intimo che comincia con la ‘scoperta’ dell’ulivo da parte del leader sessantottino per poi spaziare tra mitologia, storia, poesia, vita vissuta: “Stava crollando mezzo mondo – è l’incipit del libro – Cominciai a piantare ulivi. Oltre ad essere una pianta bellissima, l’ulivo non è caduco. Al contrario: non solo è sempreverde, è anche un albero tenace, longevo, capace di resistere alle avversità. Puoi, per esempio, bruciarlo, persino tagliarlo: rigermoglierà dalla base, e ricrescerà. Inarrendevole… come me, mi veniva da pensare”.  

Dai primordi a oggi, la storia dell’ulivo e dell’olio si intreccia con quella dell’uomo e Capanna ne affronta tutti gli aspetti. “Questa piccola, concentrata enciclopedia svela un mondo di meraviglie – si legge nella quarta di copertina del volumetto – L’Evo non solo come condimento, ma come alimento fra i più salutari: un vero e proprio farmaco per la cura di patologie e, soprattutto, per la loro prevenzione. L’esperienza pratica della coltivazione illumina la ricchezza dell’’oro liquido’. Dall’una e dall’altro scaturiscono insegnamenti profondi”. 

Capanna, scrive nella prefazione Massimo Donà, che è il curatore della collana “Gea”, “ha sempre lottato affinché l’umanità potesse avere un futuro” e “continua ancora oggi a combattere per questi ideali”, ma le sue sono “battaglie pacifiche, senza armi”. Nel suo “Evo”, sottolinea Donà, “Capanna ci ricorda che l’olio è stato cantato dai grandi poeti ed esaltato da quasi tutte le religioni. Incantando il lettore non solo con i racconti relativi all’olio”, Capanna ci regala “una sorta di testimonianza esistenziale che è anche un vero e proprio trattato di filosofia morale nell’antologia poetico-aforistica contenuta nel presente volume. Infatti, ancora una volta, il nostro ‘guerriero’ ci insegna – pur collocandosi a distanza di sicurezza dal baccano della vita umana-troppo umana che ha saputo comunque attraversare in gioventù – che ‘nulla è più bello e più vero della vita’”.