“Decreto fiscale”: Anci chiede che la scelta di “rottamare” o meno le cartelle sia affidata ai Comuni

Bene la “rottamazione dei ruoli”, con l’abolizione delle sanzioni estesa anche alle entrate locali ma la scelta dovrebbe rimanere appannaggio dei Comuni e non essere imposta dall’alto. Questa, in estrema sintesi, la posizione assunta dall’Anci in merito alle recenti novità in materia di riscossione locale introdotte dal Dl. n. 193/16 (“Decreto fiscale”).

Con una Nota pubblicata sul proprio sito istituzionale, l’Anci ha evidenziato come questo meccanismo sia, un lato, molto positivo perché può consentire, in determinati casi, il recupero di quote che attualmente sono di incerta esigibilità, con evidente vantaggio sui bilanci relativamente ai flussi di cassa, alla cancellazione di residui incerti, alla riduzione del “Fondo crediti di dubbia esigibilità”.

Di contro però, secondo l’Associazione, il testo presenta alcune criticità. “Innanzitutto– si legge – esiste un problema di metodo: la ‘rottamazione’ delle cartelle non dovrebbe costituire un’imposizione per i Comuni. E’ auspicabile che sia data possibilità alle singole Amministrazioni di aderirvi o meno, sia in ragione del pieno rispetto dell’autonomia degli Enti Locali, sia per non danneggiare i Comuni che hanno più sistematicamente lavorato nell’accertamento delle proprie entrate”.

Inoltre, viene sollevata una questione di mancata equità. “Gli stessi criteri previsti nei confronti dei Comuni che utilizzano Equitalia per la riscossione coattiva vanno adottati anche nei confronti delle Amministrazioni – circa la metà degli 8 mila Comuni – che si avvalgono dell’ingiunzione di pagamento anche attraverso Società di riscossione alternative, e che reclamano giustamente parità di trattamento per i propri contribuenti. Quindi, parità fra i Comuni e parità fra i contribuenti”.

Ad essere messa in discussione è infine la scelta di prorogare il regime provvisorio della riscossione locale, consentendo– alle Amministrazioni che lo vorranno – di avvalersi in futuro dei servizi della nuova Agenzia di riscossione nazionale destinata a succedere ad Equitalia.Sul punto, l’Associazione ha espresso delle perplessità, mettendo l’accento – come già fatto in passato – sulla necessità di una riforma organica della riscossione locale, che valorizzi le esperienze maturate nei territori e metta a disposizione strumenti più efficaci per la gestione e la riscossione delle entrate dei Comuni.

Le misure contenute nel ‘Decreto fiscale’, corrette nelle loro incongruenze – si legge in chiusura – possono rappresentare un primo passo in questa direzione, che va però completato, anche sulla base delle proposte dell’Anci, con l’apertura di un confronto e l’avvio di un nuovo regime già nei primi mesi del 2017. Chiediamo subito al governo di lavorare per migliorare ed integrare il Provvedimento”.