Gerusalemme, vandalizzata statua di Gesù: arrestato un americano

(Adnkronos) – Un cittadino americano è stato arrestato a Gerusalemme per aver danneggiato a colpi di martello e rovesciato una statua di Gesù Cristo nella Cappella della Condanna, all’interno del complesso del Santuario della Flagellazione, prima tappa della Via dolorosa.  

“E’ stato arrestato un turista americano sospettato di aver vandalizzato una statua in una chiesa della Città Vecchia di Gerusalemme”, ha reso noto la polizia israeliana, precisando che sarà aperta un’indagine a riguardo. Verrà anche valutata la salute mentale dell’uomo. “Trattiamo con serietà i danni a istituzioni e siti religiosi. La polizia continuerà ad agire contro atti di violenza e vandalismo nei luoghi sacri di ogni religione”, sottolinea il comunicato.  

La polizia riferisce di aver effettuato l’arresto con l’aiuto di un guardiano della cappella. L’uomo arrestato viene descritto come “un estremista ebreo” dal Vicario patriarcale padre Nicodemus Schnabel, che mostra su Twitter le immagini della statua lignea rovesciata e sfregiata, oltre a un video del vandalo bloccato a terra da una guardia. 

Majid al-Rishq, una delle guardie della cappella, ha detto all’agenzia stampa turca Anadolu di aver visto l’americano varie volte in zona nei giorni scorsi. Oggi l’uomo, che portava sul capo una kippah ebraica, è entrato nel luogo sacro assieme a due gruppi di turisti, uno di spagnoli, l’altro di indonesiani. Durante la visita, si sono sentite forti grida e al-Rishq è accorso sul posto, riuscendo a bloccare l’uomo che stava colpendo la statua con un martello. L’americano ha tentato di colpire col martello anche il guardiano, che l’ha però sopraffatto. 

“Seguiamo con preoccupazione e condanniamo fermamente questa sequenza crescente di gravi atti di odio e di violenza nei confronti della comunità cristiana in Israele” sottolinea la Custodia di Terra Santa, in una nota a firma di fra Francesco Patton e del segretario padre Alberto Joan Pari.  

La Custodia parla di “crimine in odio” alla fede collegato “alla serie di attacchi” diretti contro i cristiani in Israele “nell’ultimo mese”. La Custodia ricorda che “non è un caso che la legittimazione della discriminazione e della violenza nell’opinione pubblica e nell’attuale scenario politico israeliano si traduca poi anche in atti di odio e di violenza contro la comunità cristiana. Ci aspettiamo e chiediamo che il governo israeliano e le forze dell’ordine agiscano con decisione per garantire la sicurezza per tutte le comunità, per garantire la tutela delle minoranze religiose e per sradicare il fanatismo religioso, questi gravi fenomeni di intolleranza, questi crimini d’odio, e gli atti di vandalismo diretti contro i cristiani in Israele”.