Come si apprende da una Notizia pubblicata in data 29 aprile 2025 sul sito di Anac, con l’Atto di Segnalazione n. 2 del 26 marzo 2025, l’Autorità è nuovamente intervenuta presso Parlamento e Governo per richiedere una modifica tempestiva della disciplina sull’inconferibilità degli incarichi introdotta dal “Decreto Milleproroghe” (Legge 21 febbraio 2025, n. 15).
Un sistema che genera criticità
Anac aveva già evidenziato, in passato, l’irragionevolezza della normativa previgente, poi parzialmente dichiarata incostituzionale dalla Corte. Dopo un primo Atto di Segnalazione (luglio 2024), l’Autorità aveva chiesto di intervenire per rimuovere in via generale l’inconferibilità di incarichi dirigenziali a soggetti provenienti da cariche politiche.
Tuttavia, il recente Intervento normativo non ha risolto le criticità: al contrario, con l’abrogazione del comma 2 dell’art. 7 del Dlgs. n. 39/2013, il Legislatore ha creato ulteriori incongruenze, eliminando un presidio fondamentale per la prevenzione della corruzione.
Cosa chiede Anac
Nel nuovo Atto di Segnalazione, l’Autorità:
- sollecita il ripristino del previgente regime di inconferibilità;
- chiede di eliminare la possibilità che chi ha ricoperto cariche politiche possa assumere incarichi amministrativi presso Enti di diritto privato in controllo pubblico;
- propone di modificare anche il comma 1 dell’art. 7, per coerenza.
Secondo Anac, solo così si potrà tutelare efficacemente la distinzione tra sfera politica e sfera amministrativa, riducendo il rischio di commistioni e favoritismi.
L’urgenza di un intervento correttivo
L’Autorità sottolinea l’urgenza della modifica legislativa per ristabilire adeguate garanzie di imparzialità e trasparenza nella gestione della “cosa pubblica”.
“È necessario – si legge nell’Atto – ripristinare il precedente assetto, che impediva il conferimento di incarichi in enti controllati a chi avesse ricoperto cariche di indirizzo politico”.