La responsabilità penale è anche negli atti interni degli Uffici pubblici

Print this article
Font size -16+
Nella Sentenza n. 36213 del 7 aprile 2015 della Corte di Cassazione, i Giudici di legittimità rilevano che, al fine di qualificare come certificato amministrativo un atto proveniente da un pubblico ufficiale, devono concorrere 2 condizioni:
- che l’atto non attesti i risultati di un accertamento compiuto dal pubblico ufficiale redigente, ma riproduca attestazioni già documentate;
- che l’atto, pur quando riproduca informazioni desunte da altri atti già documentati, non abbia una propria distinta e autonoma efficacia giuridica, ma si limiti a riprodurre anche gli effetti dell’atto preesistente.
Pertanto, afferma la Suprema Corte, correttamente risultano qualificate come atti pubblici anche le richieste
Per vedere questi contenuti è necessario essere registrati. Premere Login per accedere o per attivare un abbonamento gratuito di prova.
Related Articles
Imu: disposto il riparto del contributo per il minor gettito 2013
Il Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il Decreto 24 ottobre 2014, ha disposto
Trasferimenti erariali: per l’Anci mancano all’appello 600 milioni di Euro per il 2015
Ammontano a circa 600 milioni di Euro le erogazioni spettanti ai Comuni e non ancora sbloccate a causa della mancata
Trasferimenti erariali: disposto il pagamento del 70% degli oneri di stabilizzazione del personale ex Eti per l’anno 2020
Il Ministero dell’Interno – Direzione centrale per la Finanza locale, con il Comunicato n. 2 dell’11 maggio 2020, ha reso