Una Notizia, pubblicata in data 7 novembre 2024 sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, riporta i contenuti delle audizioni, tenutesi nella stessa data, del Titolare dello stesso Dicastero, Giancarlo Giorgetti, dinanzi alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, sulla “Legge di bilancio 2025”.
Stando a quanto dichiarato dal Ministro, con il Disegno di “Legge di bilancio 2025” si è puntato su misure concrete e mirate, privilegiando il sostegno ai lavoratori dipendenti, il rilancio dei consumi e il consolidamento della crescita economica del Paese. Il Ministro Giorgetti, durante l’Audizione, ha chiarito che l’obiettivo principale è il rafforzamento del potere d’acquisto dei lavoratori a reddito medio-basso e il rilancio della domanda interna in un contesto ancora incerto. Di seguito una carrellata degli interventi previsti dal Disegno di Legge.
Redditi e cuneo fiscale: tagli e detrazioni per i lavoratori
La “Manovra” destina ben 18 miliardi di Euro agli stipendi dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 40.000 Euro annui, attraverso il taglio del cuneo fiscale. Per i redditi fino a 20.000 Euro il taglio resta contributivo, mentre per quelli tra 20.000 e 40.000 Euro il taglio diventa fiscale, con una detrazione di 1.000 Euro fino a 32.000 Euro, decrescente fino ad azzerarsi tra i 32.000 e i 40.000 Euro.
Confermata anche la revisione dell’aliquota Irpef a tre scaglioni, con l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale sui redditi fino a 28.000 Euro.
Politiche per la famiglia: dal bonus bebè ai congedi parentali
Per sostenere la natalità, si prevede un “Bonus bebè” di 1.000 Euro per ogni figlio nato o adottato nel 2025 per famiglie con Isee fino a 40.000 Euro. Rafforzati anche i congedi parentali, estesi fino a tre mesi indennizzati all’80% per figli fino ai sei anni. Cresce inoltre il “Bonus asilo nido”, ora a 3.600 Euro per i nati dal 2024, per nuclei con Isee inferiore a 40.000 euro, allargando così l’accesso ai benefici.
Pensioni e incentivi alla permanenza nel lavoro
Sul fronte pensionistico, la “Manovra” conferma i canali di uscita anticipata e la rivalutazione delle pensioni più basse. Viene potenziato il “Bonus Maroni” per incentivare la permanenza dei lavoratori, riconoscendo in busta paga la quota di contributi a carico del lavoratore.
Rinnovo Contratti “Pubblico Impiego”
Per la prima volta la “Manovra” dispone il finanziamento dei rinnovi contrattuali in anticipo rispetto alla formale scadenza del triennio di Contrattazione e non si limita solo al finanziamento del prossimo triennio (2025-2027) bensì, in un’ottica di medio periodo come quella del “Piano strutturale”, provvede già ad allocare specifiche risorse per il rinnovo che riguarderà il triennio 2028-2030. Gli stanziamenti, che sono stati parametrati al deflatore dei consumi, determineranno un aumento delle retribuzioni dell’1,8% per ciascuno degli anni del triennio 2025-2027, dell’1,9% nel 2028 e del 2% per ciascuno degli anni del biennio 2029-2030.
Sostegno agli Investimenti e rilancio del Sud
Per incentivare le Imprese, sono stanziati 1,6 miliardi di Euro per un credito d’imposta sulle acquisizioni di beni strumentali destinati al Sud e risorse per la c.d. “Nuova Sabatini”, che favorisce gli Investimenti in macchinari. Prorogato anche il credito d’imposta per le spese di consulenza delle Pmi che intendono quotarsi in borsa, incoraggiando la loro crescita e competitività.
Settore bancario e assicurativo: un contributo alla “Manovra”
Il contributo del Settore finanziario e assicurativo rappresenta un’importante fonte di finanziamento. In particolare, le deduzioni delle svalutazioni e delle perdite dei crediti saranno rinviate, portando maggiori entrate per 3,4 miliardi nel biennio 2025-2026.
Foto: Ministero dell’Economia e delle Finanze