E’ stata raggiunta nel corso della seduta del 19 febbraio 2015 della Conferenza Stato-Città e Autonomie locali, l’intesa sulla revisione dei criteri e della definizione degli obiettivi relativi al Patto di stabilità 2015 per i Comuni. L’accordo sulla metodologia proposta, sancito oggi dalla Conferenza-Stato “garantisce – secondo l’Anci – una funzionale correlazione tra l’onere derivante dagli obblighi di Patto e la stretta finanziaria connessa all’istituzione del Fondo sui crediti di dubbia esigibilità, coniugando la necessità del governo di monitorare attivamente il rispetto degli obblighi di finanza pubblica assegnati al comparto, con l’esigenza del singolo Comune, altrettanto legittima, di poter modulare in piena autonomia l’ammontare della manovra complessivamente posto a suo carico”.
L’intesa è stata commentata positivamente dal Presidente dell’Anci Piero Fassino che ha peró evidenziato come, d’altro canto, restino irrisolte questioni molto stringenti come la rimodulazione del taglio da un miliardo per le Città metropolitane, il personale in esubero che coinvolge anche le Province e le sanzioni derivanti dallo sforamento del Patto sia per le Province che per le Città metropolitane.