Nella Delibera n. 14 del 6 agosto 2021 della Corte dei conti Autonomie, la Sezione ha approvato la Relazione “Prime analisi sulla qualità della spesa dei Comuni”, nella quale riporta i risultati di una specifica analisi sulla gestione di alcuni rilevanti Servizi comunali, quali le funzioni di Amministrazione, gestione e controllo, Polizia locale e Rifiuti, che assorbono il 45% della spesa corrente degli Enti Locali, per un ammontare di circa 24 miliardi di Euro. Dalla ricerca risulta un quadro disomogeneo a livello territoriale in termini di impiego di risorse e qualità dei servizi. Infatti, le linee di tendenza a livello generale indicano eclatanti differenze Nord-Sud, peggiori prestazioni di qualità della spesa nei piccoli Comuni rispetto ai Comuni di medie dimensioni, laddove nei grandi emergono costi maggiori. Una differenziazione su base regionale delle tendenze di spesa (incrementi/decrementi) da ricollegare a Politiche regionali che condizionano attività e decisioni dei Comuni, per quanto riguarda lo specifico Servizio “Rifiuti”, una maggiore raccolta differenziata sembrerebbe essere accompagnata da benefici di carattere economico, ossia minori costi a tonnellata, ma non al Sud, che faticano a convergere verso tale circolo virtuoso. L’analisi della Corte, alla luce della normativa più recente sulle misure di spending review che ha spostato l’attenzione dai tagli specifici su voci di spesa discrezionale alle misure di razionalizzazione volte a rendere l’attività delle Amministrazioni locali più performante, rileva in particolare i livelli di efficienza della spesa degli Enti attraverso l’osservazione delle voci che pesano maggiormente sul versante qualitativo e degli output, per cogliere il rapporto tra i parametri di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa dispiegata. Dunque, il lavoro della Magistratura contabile mette a disposizione delle Amministrazioni locali benchmark di riferimento, ossia capisaldi per il confronto delle performance di qualità della spesa, utili per orientare le scelte di policy delle stesse Amministrazioni e di chi è deputato al loro coordinamento, tipicamente le Regioni, in ottica di recupero o miglioramento dell’efficienza. In questo contesto, un tema sfidante è rappresentato dal controllo della razionalizzazione della spesa dei vari soggetti che saranno esecutori del “Recovery Plan”, spesso collegati fra loro in logica di network. Come indicato dalla Commissione Europea, dalla catena dei soggetti finanziatori a quelli esecutori ed ai livelli nazionale-regionale-locale, dovrebbe essere stabilito un Sistema unitario di controlli, un cruscotto di Indicatori di performance chiave.