Rassegna “Le sfide e le opportunità per gli Enti Locali”: gli interventi che hanno animato l’evento dedicato all’Amministrazione digitale

Il 30 settembre 2021, nell’ambito della rassegna “Le sfide e le opportunità per gli Enti Locali”, patrocinata da Regione Lazio, Regione Piemonte, Assemblea regionale siciliana e Regione Toscana e che si concluderà il 1° dicembre 2021 con l’evento “Road to 2022”, si è tenuto il terzo Tavolo tecnico monotematico del Progetto “Next Generation Eu – EuroPA Comune” organizzato da Centro Studi Enti Locali e dal Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa.

L’evento, dal titolo “Amministrazione digitale: una trasformazione culturale che investe i processi organizzativi degli Enti Locali”, è stata l’occasione per presentare ai circa 3.000 Enti iscritti al Progetto lo stato di avanzamento del “Pnrr” in relazione al tema della digitalizzazione della P.A..

La rivoluzione digitale che dovrà imporsi nella P.A. comporta infatti, non soltanto un’evoluzione tecnologica, ma anche una trasformazione culturale che investe le competenze e i processi organizzativi per offrire alla cittadinanza servizi efficienti.

Di seguito si riporta una sintesi degli interventi della giornata.

Nicola Tonveronachi, Amministratore Delegato di Centro Studi Enti Locali

La macchina del “Pnrr” si è messa in moto. Oltre alla prossima partenza dei lavori da parte della Cabina di regia istituita con il Dl. 77/2021, entro il 30 settembre 2021 i Ministri dovranno rendicontare lo stato di attuazione dei milestones e dei targets previsti entro il 2021 per il raggiungimento degli obiettivi del “Pnrr”. Ciò testimonia l’attenzione del Governo davanti alle tempistiche. Come è risaputo, se i milestones ed i targets fissati non saranno raggiunti, non arriveranno le tranche dei finanziamenti provenienti dall’Europa. È una sfida improba quella che abbiamo davanti, ma non possiamo perderla.

Paolo De Rosa – Chief Technology Officer del Dipartimento per la trasformazione digitale

La sfida davanti alla digitalizzazione della P.A. è prima di tutto culturale. La trasformazione digitale non è legata in prima battuta alla componente tecnologica, bensì alla necessità di attivare un cambiamento organizzativo e dei processi di lavoro che sempre più dovranno basarsi sulla condivisione.

Se saremo in grado di portare questo cambiamento organizzativo e culturale, allora saremo in grado di realizzare una vera P.A. digitale dove il cittadino è al centro dell’offerta di servizi.

Come Dipartimento per la Trasformazione digitale stiamo cercando di semplificare le attività amministrative in capo agli Enti Locali per facilitare l’accesso alle risorse che saranno stanziate con il “Pnrr”. Quest’ultimo impone una rivoluzione legata al monitoraggio degli investimenti che saranno rendicontati in base agli “obiettivi di risultato”. Ciò significa che non sarà solo la capacità di spesa fine a se stessa a fornire il giudizio sul raggiungimento dei milestone previsti, ma il modo in cui saranno utilizzati i servizi digitali e i feedback della cittadinanza rappresenteranno elementi centrali per la valutazione delle risorse spese.

Entro la fine dell’anno pubblicheremo un portale di supporto agli Enti Locali per essere in diretto contatto con loro e comprendere più da vicino i feedback che arriveranno. In quel contesto pubblicheremo, inoltre, una roadmap delle attività previste che andranno di pari passo con quelle già comunicate rispetto ai bandi e progetti del “Pnrr”. 

Elio Gullo – Direttore dell’Ufficio per l’innovazione e la digitalizzazione del Dipartimento Funzione pubblica 

Poco meno del 40% delle risorse previste dal “Pnrr” e dal “Pnc” sono dirette a Enti Locali. Al momento, non sono ancora uscite le regole dettagliate su come verranno assegnate le risorse per la digitalizzazione, ma fin da subito i Comuni devono riflettere sul lungo periodo per capire dove sono intenzionati ad investire all’interno del settore digitale.

È importante riflettere sulla propria Amministrazione con uno sguardo al futuro e iniziare a utilizzare le risorse per assumere personale in grado di tradurre gli indirizzi strategici in realtà operative. Per riflettere sull’Amministrazione del futuro, è importante guardare chi si ha a fianco e le best practice già realizzate così da comprendere quali strade possono essere intraprese.

È importante, inoltre, riflettere su una nuova organizzazione del lavoro interno alla P.A. per renderla pronta alla trasformazione che il digitale porta con sé. Come Funzione pubblica stiamo lavorando per snellire attraverso il digitale i processi ripetitivi che, oggi, sono portati avanti dal personale. Pertanto, la vera sfida è quella di saper riutilizzare al massimo le risorse che il digitale libererà.

Francesco di Costanzo – Presidente di PA Social

In Italia siamo pieni di buone pratiche legate alla digitalizzazione da tempo. Questo ha portato molte Amministrazioni a rispondere tempestivamente anche davanti ai cambiamenti dovuti al lockdown

Ciò in cui dobbiamo migliorare ancora, tuttavia, è la qualità della comunicazione digitale che la P.A. offre al cittadino.

Prendendo ad esempio i social, la P.A. deve riflettere su quali strumenti utilizzare e come; quale linguaggio adottare; come riorganizzare il lavoro interno all’Ente. 

L’intera Amministrazione deve diventare “digitale” nella sua organizzazione interna ed esterna e rendere tale approccio strutturale. Non è solo questione tecnologica, ma soprattutto culturale: adottare un approccio e un pensiero digitale quotidiano all’interno delle P.A.

Cesare Ciabatti – Esperto in digital transformation 

La vera sfida che investe i piccoli Comuni davanti alla digitalizzazione è rappresentata dal saper mettere a fattor comune gli aspetti tecnici del digitale e riutilizzare i sistemi realizzati da altri Enti o dalle Amministrazioni centrali. La digitalizzazione ha alla sua base il principio di condivisione. Accanto a questo, è importante che la P.A. sia consapevole del percorso che vuole portare avanti nella sua digitalizzazione e, in particolare, deve mettere al centro della programmazione della attività il cittadino per offrire servizi digitali efficienti e semplici da utilizzare. Il beneficio della digitalizzazione dei servizi, inoltre, deve investire anche i dipendenti pubblici. Il cambio necessario per attuare questa rivoluzione è di natura culturale.

Deve vincere la “cultura del click”: una progettazione dei servizi semplice ed efficiente basata su pochi passaggi semplici e intuitivi per accedere ai servizi così come già accade largamente nel mondo privato e delle imprese. 

Fabrizio Lupone – Esperto in digital transformation e conservazione documentale

Il periodo della pandemia ha rafforzato la volontà da parte dell’utente di poter accedere ai servizi della P.A. attraverso il digitale.

Ciò che chiedono è la stessa semplicità e praticità d’uso dei servizi digitali disponibili all’interno del settore privato.

Nell’offerta di servizi digitali innovativi e semplificati, i dati possono realmente essere un bene comune, se trattati correttamente. La protezione dei dati personali, pur essendo un argomento rilevante, non deve rallentare il processo di digitalizzazione.

Se entro il 2026 dovremo fare in modo di far utilizzare i servizi digitali dal 70% della cittadinanza, gli Enti locali dovranno essere capaci di tradurre la loro attività convertendola al digitale.

Per fare in modo che i servizi siano efficienti, serviranno feedback.

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