Rinegoziazione mutui: Anci e Upi chiedono a CDP di valutare un intervento più ampio per la platea degli Enti Locali

Anci e Upi chiedono a Cassa Depositi e Prestiti interventi più ampi per supportare gli Enti Locali, con Misure estese o selettive, per rispondere alle esigenze territoriali e valorizzare le opportunità normative

Valutare l’ipotesi di un intervento di ampio respiro che preveda l’attivazione di Misure tradizionalmente rivolte all’intera platea degli Enti Locali, ove necessario, di natura selettiva verso cluster di Enti adeguatamente profilati, per valorizzare le opportunità offerte dalla normativa e intercettare le istanze di diversa natura presenti sul territorio”. È quanto chiedono il Presidente di Anci, Gaetano Manfredi, e il Presidente di Upi, Pasquale Gandolfi, in una Lettera inviata al Presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, in merito alla proroga al 2025 delle Misure per agevolare l’adesione ad operazioni di rinegoziazione o sospensione della quota capitale dei mutui.

A renderlo noto, una Notizia pubblicata in data 3 marzo 2025 sul sito di Anci.

I 2 Presidenti ricordano come “queste Misure siano fortemente richieste, anche in previsione degli effetti sul Comparto il riavvio di manovre, che prevedono un significativo contributo degli Enti Locali alle politiche di risanamento dei conti pubblici. Gli effetti dei tagli reintrodotti già nel 2024 e l’ulteriore restrizione della parte corrente prevista dalla ‘Legge di bilancio 2025’ avranno un impatto già nell’esercizio corrente e, unitamente all’aumento dei costi energetici, contribuiscono a delineare una fase di estrema fragilità del Sistema locale”.

Da qui la richiesta di valutare interventi di più ampio respiro, accompagnata dalla “disponibilità ad un confronto tecnico sul tema dei prestiti obbligazionari attivati da un numero ristretto di Enti Locali, tema che non ha avuto finora strumenti efficaci di rinegoziazione”.