“Bilancio di previsione 2016”: il termine per l’approvazione slitta al 31 marzo

Con il Comunicato 28 ottobre 2015, la Finanza locale ha reso noto quanto definito ed approvato nelle recenti Conferenze Stato-Città ed Autonomie locali.

Nel corso della Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali del 20 ottobre 2015 è stato espresso parere favorevole in ordine alle seguenti richieste dell’Anci:

– differire ulteriormente, dal 31 ottobre al 31 dicembre 2015, il termine per la presentazione del Dup;
– differire, dal 31 dicembre 2015 al 31 marzo 2016 il termine per l’approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2016.

In proposito, con il Comunicato 28 ottobre 2015, la Finanza locale ha reso noto che, con Provvedimento in corso di adozione, verrà anche autorizzato l’esercizio provvisorio del bilancio, ai sensi dell’art. 163, comma 3, del Tuel, al fine di consentire un margine di maggiore flessibilità rispetto alla gestione provvisoria degli stessi bilanci.

Inoltre, nella Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali del 1° ottobre 2015, è stato già sottoscritto dal Ministro dell’Interno il Decreto di natura non regolamentare previsto dall’art. 3, comma 4-bis, del Dl. n. 78/15 per la riassegnazione delle disponibilità residue del “Fsc 2014”, per un importo complessivo pari ad Euro 29.286.158.

Nell’Allegato “A” del predetto Decreto, peraltro anticipato con il Comunicato in commento al fine di agevolare gli Enti per le occorrenti variazioni al bilancio 2015, sono visualizzabili gli importi delle quote riassegnate a ciascuno dei Comuni interessati.

Ai sensi del predetto art. 3, le quote sono state riassegnate agli Enti individuati sulla base di una specifica Nota metodologica definita con particolare riferimento a quelli con popolazione non superiore a 60.000 abitanti, al fine di diminuire l’incidenza negativa, qualora la riduzione delle risorse attribuite a titolo di “Fsc 2015” sia superiore all’1,3% rispetto alle risorse attribuite per l’anno precedente, a seguito dell’applicazione dell’art. 1, comma 380-quater, della Legge n. 228/12, che ha disposto la redistribuzione del 20% del “Fsc 2015” sulla base della differenza tra le capacità fiscali ed i fabbisogni standard approvati dalla Copaff.