Clima, Draghi: “Emergenza come pandemia, agire subito”

Cambiamento climatico, il premier Draghi torna a lanciare l’allarme. “Se non agiamo per ridurre le emissioni di gas serra, non saremo in grado di contenere il cambiamento climatico al di sotto di 1,5 gradi” dice in videoconferenza alla Tavola rotonda sui Cambiamenti climatici, che si svolge a New York , sottolineando come “l’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite” abbia detto “che la nostra azione dovrebbe essere immediata, rapida e su larga scala”. “Osserviamo eventi meteorologici estremi che, nelle scorse settimane, sono stati un doloroso promemoria degli effetti dei cambiamenti climatici. Perciò, questo ci richiede anche un’azione immediata in materia di adattamento”.  

“È vero che stiamo ancora lottando contro la pandemia – ha rimarcato il presidente del Consiglio – ma questa è un’emergenza di uguale entità e non dobbiamo assolutamente ridurre la nostra determinazione ad affrontare i cambiamenti climatici”. “Molti Paesi – come l’Italia – hanno deciso di porre al centro dei loro piani di ripresa e resilienza un modello di crescita più verde e inclusivo. Tuttavia, sappiamo già che è necessario fare di più. Noi siamo senz’altro un Paese che sostiene con convinzione il ruolo guida dell’Unione europea nell’affrontare i cambiamenti climatici. Siamo determinati a porre l’Ue sulla giusta traiettoria per ottenere una riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030, e per azzerare le emissioni nette entro il 2050. Ma l’Unione europea oggi è responsabile soltanto dell’8% delle emissioni globali”. 

“Studi recenti mostrano la profonda interconnessione fra produzione di energia, emissioni di gas serra e cambiamenti climatici. Perciò, dovremmo convincere le persone e i Paesi a livello mondiale che accelerare la transizione energetica ha dei costi, ma genera anche grandi benefici. Soprattutto nei Paesi emergenti e in via di sviluppo, la rapidità dei flussi di investimento indirizzati verso l’energia pulita è cruciale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile”. 

“Le politiche attuali sono insufficienti – ha sottolineato ancora il presidente del Consiglio – per impedire alle emissioni di energia mondiali di ritornare ai livelli del 2019 entro il 2022, e di continuare a crescere dopo il 2023. Questa tendenza è ben lontana dalla traiettoria necessaria ad azzerare le emissioni nette entro il 2050. La sfida – per Draghi – è evidente: raggiungere la transizione energetica dipende dalla possibilità di fornire un accesso all’elettricità generata da energie pulite a circa 785 milioni di persone entro il 2030 e di fornire ad oltre 2,6 milioni di persone un accesso a energie pulite per cucinare”. 

“Il G20 ha istituito il Gruppo di lavoro sulla finanza sostenibile (Sustainable Finance Working Group), con l’obiettivo di costruire una visione comune, lungimirante e di alto livello, sugli strumenti per rafforzare la finanza sostenibile, affinché possa sostenere gli obiettivi dell’Agenda 2030. Il G20 sta anche compiendo progressi importanti rispetto al coordinamento delle strategie per la transizione verde, che dovrebbero includere un aumento degli investimenti in infrastrutture sostenibili e nelle tecnologie innovative per la decarbonizzazione. Perciò, l’Italia farà la sua parte. Siamo pronti ad annunciare un nuovo impegno economico per il clima nelle prossime settimane”.