“Covid-19”: la Giunta Rossi lancia “Unlock Toscana”, strumento per attrarre investimenti sul territorio e rilanciare Economia e Lavoro

La Giunta regionale toscana ha lanciato “Unlock Toscana”, Avviso ideato per attrarre investimenti sul territorio e provare così a rilanciare economia e lavoro, messi a dura prova dal prolungato “lockdown” che ha tenuto sotto scacco l’intero Paese.
L’Avviso, che è rivolto a micro, piccole, medie e grandi Imprese, singole o aggregate, che operano in tutti i Settori economici (ad eccezione di quello agricolo), attiva una procedura ad evidenza pubblica volta a:
- individuare soggetti (sia imprese locali che altre che abbiano un interesse a radicarsi sul territorio) che possano mettere in campo qualificati programmi di investimento;
- disporre di informazioni sugli orientamenti di investimento diretto e delle relative caratteristiche in termini di tipologia e dimensioni dell’investimento, tempistica e potenziale impatto occupazionale;
- promuovere il potenziamento delle attività di imprese già presenti sul territorio e l’innesto di nuove attività;
- individuare Imprese con programmi di investimento orientati alla transizione al digitale, all’Economia circolare ed in generale verso forme avanzate di sostenibilità ambientale.
Una volta accertato questo, la Regione effettuerà un’attività di assistenza e di accompagnamento attraverso l’organizzazione di appositi incontri finalizzati a individuare eventuali procedure di accesso ai finanziamenti pubblici e contatti con investitori specializzati e a favorire rapporti con il sistema della ricerca e del trasferimento tecnologico verificando il livello di fattibilità amministrativa del programma di investimento. Come? Mediante il coinvolgimento di un nucleo tecnico a carattere intersettoriale supportato da Irpet e Fidi Toscana, articolato in 2 Sezioni: una per le grandi e l’altra per le micro, piccole e medie Imprese.
Tra le priorità strategiche settoriali e tecnologiche figurano le nuove filiere come le Scienze della vita, la Sicurezza sanitaria, la Telemedicina, la Sicurezza sociale (come, ad esempio, i dispositivi per ambienti chiusi, trasporti) e produttiva (il mantenimento di produzioni di base, l’accorciamento di filiere, anche in ottica di autosufficienza nella catena delle forniture o in chiave sostitutiva di importazioni), e la c.d. “Silver Economy” (consumi e servizi per la popolazione sopra i 50 anni).
A queste si aggiungono le produzioni e l’applicazione di tecnologie digitali (smart specialization), lo sviluppo di Piattaforme digitali integrate, l’Economia circolare e la chiusura di filiere produttive, in particolare nei Settori dell’Energia rinnovabile e Transizione energetica; della Trasformazione agroalimentare; dello Sviluppo di Piattaforme logistiche/distributive; di attività turistiche digitalizzate o policentriche. Tra le priorità territoriali figurano la localizzazione degli investimenti in aree di crisi industriale (complessa e semplice) e nelle aree interne, gli impatti dovuti al volume dell’investimento e la creazione di occupazione aggiuntiva.
Tra le caratteristiche dei Programmi di investimento ci sono i Progetti di filiera (aggregazioni di Impresa) o di distretto, il livello di innovatività, le attività orientate all’export, le operazioni di re-shoring da Paesi terzi, le espansioni o attrazione di investimenti esteri o di carattere nazionale. La tipologia degli investimenti potrà riguardare il potenziamento, l’ampliamento o realizzazione di impianti di produzione di beni o servizi, i centri direzionali, la logistica; i progetti di ricerca e sviluppo o innovazione; i centri o laboratori di ricerca e sviluppo.
L’ammontare minimo dei Progetti di investimento dovrà raggiungere i 500.000 Euro nel caso di micro, piccole e medie Imprese, mentre per le grandi Imprese dovrà essere di minimo 1,5 milioni di Euro. Tutti gli investimenti dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2023.
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