Province e Città metropolitane: Anci e Upi “accelerare i processi di mobilità per tutelare lavoratori e servizi”

Con il Comunicato 1º aprile 2015, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani e l’Unione delle Province italiane hanno invitato gli Enti di area vasta – per mezzo di una Circolare inviata a Province e Città metropolitane – ad accelerare sulla definizione dei numeri del personale da destinare ai processi di mobilità, per assicurare un percorso rapido che tuteli i dipendenti e garantisca la piena funzionalità degli Enti e i servizi ai cittadini.

Per facilitare il processo, Anci e Upi hanno messo a disposizione degli Enti uno schema-tipo di Delibera, per ricostruire in modo sintetico le categorie e i profili del personale da ricollocare o da inserire nella nuova dotazione organica.

Una operazione – si legge nella Nota – ancora più urgente dopo che ieri il Dipartimento della Funzione pubblica, con una nota tecnica, ha chiarito proprio su richiesta di Anci e Upi alcuni degli aspetti controversi, specificando in particolare che Province e Città metropolitane non dovranno sostenere alcun costo nei processi di mobilità del proprio personale. Importante anche l’annuncio dell’arrivo, in tempi che Anci e Upiauspicano ridottissimi, dei due decreti ministeriali sui criteri di mobilità e sulle tabelle di equiparazione del trattamento economico del personale”.

In questa fase quindi Ancie Upi, per tutelare i dipendenti e assicurarne un rapido ricollocamento, ritengono opportuno ed urgente che le Province e le Città metropolitane procedano comunque alla rideterminazione delle loro dotazioni organiche quantomeno per quanto riguarda le categorie e i profili professionali, definendo quali profili si ritengono essenziali allo svolgimento delle “funzioni fondamentali” – entro i limiti di spesa previsti dalla Legge n. 190/14 (“Legge di stabilità 2015”) -e quali profili devono essere destinati alle procedure di trasferimento verso le Regioni e gli Enti Locali o verso altre Amministrazioni pubbliche.